Viaggi in Birmania (Myanmar)

Birmania (Myanmar)

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La Birmania (oggi Myanmar) può considerarsi veramente la Grande Anima d’Oriente, avendo conservato, fino ad oggi, ancora intatte le sue millenarie tradizioni.  Terra di mille pagode, di risaie e monasteri, dove la vita di tutti i giorni è permeata dal pensiero buddhista, questo Paese è davvero uno dei pochi del continente asiatico a non aver subito la progressiva occidentalizzazione toccata in sorte a molte altre popolazioni di antichissima civiltà.  Il viaggiatore che sceglie questa destinazione ha un’opportunità unica, forse per non molto tempo ancora, di avventurarsi in un territorio non contaminato dai grandi flussi turistici.
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VIAGGI E TOUR

BIRMANIA (MYANMAR)
4 giorni / 3 notti
Soggiorno mare da € 180

Soggiorni mare in Birmania

Vicino alla città di Thandwe si trova la bella spiaggia di Ngapali. Lunga oltre due chilometri, è il centro balneare più rinomato del paese.  E' circondata da piccoli villaggi, raggiungibili in bicicletta o camminando lungo la spiaggia.  Thandwe, la città più importante della zona, ha un mercato interessante situato in quella che era una vecchia prigione britannica, in cui ortaggi, carne e pesce sono venduti insieme a vestiti, stoffe, tessuti e prodotti medicinali.  La ricettività alberghiera offre 4 hotel e qualche piccola guest house.  E' un posto ideale dedicato agli amanti del relax, del mare, delle passeggiate sulle lunghe spiagge, del sole, dello snorkeling, e della pesca.



Al largo della punta meridionale del Myanmar, c'è una dispersione di oltre 800 isole che compongono l'arcipelago di Mergui (chiamato anche l'arcipelago di Myeik). Frammenti di pietre calcaree e graniti ricoperti di foreste pluviali attraversano il cristallino Mare delle Andamane, il cui effetto è a dir poco paradisiaco. Nel mezzo dell'intatto arcipelago di Mergui, Wa Ale Island Resort è un lussuoso Resort su un'isola privata che offre un'esperienza completamente nuova in Myanmar.



DOVE SI TROVA: Sulla costa che si affaccia sul golfo del Bengala, nello stato di Rakhine.  Per raggiungerla è consigliato il viaggio aereo che collega Yangoon con Thandwe in 45 minuti o da Heho in circa 1 ora di volo, e da qui solo 3 chilometri separano l'aeroporto dalla spiaggia.

QUANDO ANDARE: La stagione più indicata va da Novembre a Febbraio, con caldo moderato e precipitazioni contenute rispetto al resto dell anno.  Il fattore che influenza il clima della regione è rappresentato dall'avvicendarsi dei monsoni che determinano tre stagioni: quella piovosa, da Giugno ad Ottobre, una stagione fresca ed asciutta, da Novembre a Febbraio, seguita da una più calda fino a Maggio, con temperature che toccano i 40°.
Paradisi Tropicali - Soggiorni Mare
BIRMANIA (MYANMAR)
10 giorni / 9 notti
Popoli e territori da € 1.135

La Birmania dell'etnia Padaung

Un tour completo del Myanmar ideale per non perdere i must see del Paese con estensione a Loikaw, ad oggi una delle zone meno visitate di tutto il Paese. Con partenze speciali in occasione del Phaung Daw Oo Festival a Inle, questo viaggio vi porterà a Yangon, ad incantarvi davanti alla meravigliosa Pagoda Shwedagon, simbolo del Myanmar; a Bagan vi aspettano un giro su di un tipico calesse trainato da cavalli tra i templi della famosa piana e ,perchè no, un aperitivo in barca per godere del tramonto sul fiume Irrawaddy; raggiungerete poi Mandalay, in cui visiterete l’antica città reale di Mingun e proseguirete per Inle, dove una famiglia di etnia Intha vi attende per condividere un pranzo insieme - un’esperienza a dir poco indimenticabile. Il viaggio proseguirà a Loikaw, per conoscere e sostenere attraverso un progetto di CBT (Community based Tourism) l’etnia Padaung e le sue donne.



 



Possibilità di scegliere tra sistemazioni 3* e 4* - Possibilità di prenotare fino a 45 giorni prima della data di partenza - Opzione Single Friendly: Se avete 1 pax che vuole condividere la camera con un altro passeggero, potete scegliere in Travel Exchange l’opzione ‘Twin Share’ Noi ci occuperemo di mettere insieme i 2 pax: stesso sesso e possibilmente fascia di età simile** In caso non ci fosse possibilità di match, il suo supplemento singola lo assorbe Easia Travel Opzione valida solo per il main tour (non per le estensioni) Ovviamente, se il pax singolo non è interessato alla condivisione, rimane attiva e possibile la prenotazione in camera singola con relativo supplemento (a suo carico). ** Non diamo nessuna garanzia sul fatto che i 2 passeggeri siano di fasce di età simili.


World Heritage Site - Viaggi di Gruppo
BIRMANIA (MYANMAR)
7 giorni / 6 notti
Crociera da € 2.610

Irrawady Explorer Cruise - The Royal Capitals

Non c'è modo migliore per assaporare la bellezza e il mistero della Birmania, se non navigando lungo le rive del fiume Irrawady. Non si può perdere l'opportunità di poter  visitare un Paese che è in continuo sviluppo, ma che al tempo stesso sembra essersi fermato a decenni fa. Dalla frizzante Yangon, proiettata al futuro, fino alle località rurali dove i principali mezzi di trasporto sono i carri trainati dai buoi; un contrasto difficile da trovare in qualsiasi altra parte del mondo. Tutto questo potrete farlo a bordo della lussuosa corciera Irrawady Explorer, lanciata nel settermbre 2014, è il terzo nuovo vascello della flotta delle Paukan Cuises. 

L'imbarcazione, realizzata ispirandosi al classico stile coloniale, può ospitare nelle suie 28 spaziose suites fino a 56 ospiti. A bordo troverete un'accogliente lounge; una sala ristorante dove lo chef di bordo propone deliziose creazioni realizzate con freschissimi prodotti locali; una palestra dove allenarvi, un centro benessere dove prendervi cura di voi stessi e una terrazza dove prendere il sole e godere dello splendido pamorama. Le suite finemente arredate sono dotate di aria condizionata, Tv LCD, bagno privato con set di cortesia e materassi di qualità premium. La Irrawady Explorer è unica nel suo genere, nessun'altra imbarcazione sul fiume Irrawady riesce ad eguagliarla in servizio, accoglienza ed eleganza. 
Crociere e Navigazioni

ALLOGGI E HOTEL

INFORMAZIONI E NOTIZIE UTILI

TELEFONIA

Prefisso per l'Italia: 0039
Prefisso dall'Italia: 0095
La rete telefonica locale all interno del Paese e  obsoleta e spesso i collegamenti sono difficoltosi. Dalla fine del 2014 e  stato attivato il GSM International Roaming. Tuttavia l utilizzo di sim card provenienti dall estero resta difficoltoso a causa del malfunzionamento del sistema di roaming internazionale. I telefoni italiano sono comunque utilizzabili con sim card acquistate in Myanmar. E  proibita l importazione e l utilizzo di telefoni satellitari. I costi di una telefonata internazionale sono molto alti. E  bene informarsi sulle tariffe prima di effettuare una chiamata internazionale o di inviare un messaggio e-mail. Le connessioni Internet, benché alquanto lente e spesso inaffidabili, sono ora disponibili nei principali alberghi ed Internet Cafés. E  possibile prendere in affitto, previo deposito a garanzia, carte telefoniche con o senza i telefoni cellulari presso gli sportelli presenti in aeroporto.

STRADE, DISTANZE E PERCORSI

Se desiderate guidare in Myanmar, è necessario richiedere una patente per visitatori che viene rilasciata dalla Polizia di Yangon dietro presentazione della patente italiana. Guidare potrebbe comunque risultare poco comodo sia per via della rete stradale poco sviluppata, sia per via delle restrizioni. Inoltre non sempre è facile reperire il carburante e in caso di incidente con un pedone, ad esempio, il conducente del veicolo ha sempre torto, e le auto sono prive di assicurazione. Visti i costi abbordabili, è assolutamente consigliabile (e decisamente più pratico) noleggiare un'automobile con autista (non guida turistica).

ABBIGLIAMENTO

Come per tutti i viaggi dove sono previsti spostamenti per le visite, consigliamo assolutamente un abbigliamento comodo ed informale, con scarpe che non vi appesantiscano in caso di camminate.. Per le visite ai siti buddhisti risultano particolarmente comode un paio di ciabatte o sandali. Se viaggiate nei periodi di maggiore umidità, una giacca impermeabile e, se si visitano zone di montagna, una felpa per la sera può risultare utile. Non dimenticate creme solari, repellenti per insetti ed una buona torcia. Acquistate le batterie in Italia in quanto in loco si reperiscono pile di scarsa qualità.

AMBASCIATA ED UFFICI CONSOLARI

Consolato del Myanmar a Roma (via della Camilluccia 551 - 00135 ROMA;
tel. 06 3630 3753 - 3630 4056;
fax 06 3629 8566)
Ambasciata d'Italia a YANGON N°. 3, Inya Myaing Road, Golden Valley, Yangon (Myanmar)
Tel.: (00951) 52.71.00 – 52.71.01
Fax: (00951) 51.45.65
Tel.satellitare: 00873 761.888.552
Telefono cellulare di reperibilità del Funzionario di turno: (0095) 9.80.32.910 dall estero); (09) 80.32.910 (dal Myanmar)

ACQUISTI

Il Myanmar è forse uno degli ultimi paradisi per chi ama l'artigianato: tra gli oggetti più interessanti, le lacche (si trovano ancora bellissimi pezzi di antiquariato a prezzi elevati ma non impossibili), tessuti in cotone e seta. Da segnalare assolutamente la possibilità di acquistare pietre preziose, vanno ricordati infatti i famosi e superbi "rubini birmani". Ma attenzione, sia per evitare raggiri che problemi in aeroporto, rivolgetevi esclusivamente ai negozi autorizzati (negozi di stato). Sono molto interessanti anche arazzi, oggetti in legno, parasoli e molto altro ancora. Come per le pietre preziose, anche per l'acquisto di pezzi di artigianato, è consigliato rivolgersi a negozi autorizzati e che possano rilasciare ricevute, onde evitare problemi alla dogana al momento di uscire dal paese.

ELETTRICITÀ

La corrente è a 230V, 50 Hz; quasi tutte le prese a muro richiedono l'uso di spine di tipo inglese, con tre spinotti piatti disposti a triangolo.

INFORMATIVA OBBLIGATORIA

Comunicazione obbligatoria ai sensi dell'art. 17 legge 38/2006: "La Legge italiana punisce con la pena della reclusione i reati inerenti alla prostituzione ed alla pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi all'estero."

VISTO E FORMALITÀ D'INGRESSO

Visto d ingresso: necessario, da richiedersi presso l Ambasciata dell Unione del Myanmar a Roma. Viale di Villa Grazioli, 29 00198 Roma. Tel.: (06) 36.30.37.53 – 36.30.40.56 - Fax: (06) 36.29.85.66 Il visto turistico ha una validità di 28 giorni. Dal 1 settembre 2014 è stata introdotta una procedura online di richiesta di visto esclusivamente per turismo che consente l ottenimento del visto direttamente presso gli aeroporti internazionali del Myanmar (Yangon, Mandalay, Nay Pyi Taw). La nuova procedura consente di far domanda di visto turistico della durata massima di 28 giorni e con entrata singola, previo pagamento del visto con carta di credito. Successivamente al pagamento viene trasmessa via email la relativa ricevuta, indispensabile per l ottenimento del visto in aeroporto. Il visto per affari  on arrival  va processato invece dalla società birmana invitante presso le autorità competenti, almeno 15 giorni prima del previsto arrivo, presentando la documentazione relativa alla società straniera invitata. Per quanto attiene infine alle restanti tipologie di visto (studio, seminari, conferenze), esso continua a dover essere richiesto presso le Ambasciate del Myanmar del paese di residenza. Il portale per la domanda di visto online è www.evisa.moip.gov.mm.

IGIENE, SALUTE E VACCINAZIONI

I principali rischi cui vanno incontro i turisti in Myanmar sono le malattie trasmesse dagli alimenti e dall'acqua (dissenterie, epatite A, tifo). Sono consigliate la vaccinazione orale anti-tifica, la profilassi antimalarica e la vaccinazione per l'epatite A+B (che in realtà è caldamente raccomandata a tutti i viaggiatori, Darwiniani e non, per qualsiasi destinazione). Come per altri paesi, è consigliabile stipulare una polizza medica. E'opportuno portare con se medicinali di prima necessità (un antibiotico, disinfettanti intestinali, analgesici) non sempre facili da reperire, specialmente fuori dai grandi centri. Alle signore ricordiamo che spesso risulta complicato anche reperire prodotti specifici per l'igiene intima. Per casi "eccezionali" a Yangon è attiva una clinica con staff medico straniero in grado di organizzare evacuazioni sanitarie di emergenza. Rivolgersi a SOS INTERNATIONAL CLINIC - Tel.: (0095.1) 66.78.71 Per l evacuazione con SOS International Clinic è fondamentale accertarsi che la polizza assicurativa la preveda espressamente.

CIBO E BEVANDE

La cucina birmana è estremamente varia e risente di influenze birmane, mon, cinesi e indiane. Il riso è l'elemento fondamentale di ogni pasto, accompagnato da una scelta di curry (tra i meno piccanti dell'Asia) di pesce, pollo, gamberi e montone, e numerosissime verdure. Solitamente i birmani non mangiano carne suina o bovina, mentre alcuni birmani si astengono dal mangiare qualunque tipo di carne di animali a quattro zampe. Spesso molti ristoranti servono cucina cinese in quanto quest'ultima richiede meno tempo di preparazione/cottura rispetto ai piatti birmani. La cucina locale non è piccante; infatti si usa prevalentemente curcuma, aglio, zenzero e cipolle, ma chi gradisce i saporiti più forti e decisi, può comunque richiedere il "balachaung" un condimento a base di peperoncino e può assaggiare il "ngapi jaw" (pasta di gamberi fritta in olio di arachidi con peperoncino, aglio e cipolle). Interessanti risultano le insalate; se ne trovano con verdura e frutta, insaporite da succo di lime, cipolle, arachidi e altre spezie. I pasti vengono generalmente terminati con il la-hpeq dhouq, una specie di insalata composta da foglie di tè verde, semi di sesamo, gamberi essiccati, piselli fritti, aglio fritto, arachidi, cocco e zenzero tostati. Sia gli ingredienti che l'aspetto solitamente non incuriosiscono il visitatore "occidentale", ma il piatto si rivela in realtà molto gustoso.

FUSO ORARIO

5 ore e mezza avanti rispetto all'ora italiana (4 e mezza quando vige l'ora legale). In altre parole, quando a Yangon è mezzogiorno in Italia sono le 6.30 del mattino (7.30 con l'ora legale). Chi arriva dalla Thailandia deve portare l'orologio indietro di mezz'ora, chi arriva dall'India deve mettere le lancette avanti di un'ora.

LINGUA

La lingua birmana, lingua ufficiale di queste terre, è parlata anche in Thailandia, in Bangladesh, in Malesia, negli Stati Uniti d'America e in Australia. E'diffusa fra oltre quaranta milioni di persone come lingua ufficiale e da altre minoranze come seconda lingua.

CLIMA - QUANDO ANDARE

Nel Myanmar, il clima è altamente influenzato dal regime monsonico delle diverse regioni. Le temperature variano tra i 38° e i 19°, l umidità tra il 66% e l 83%. Si possono distinguere tre diverse stagioni: quella calda, da Marzo a Maggio, con temperature tra i 30-35°; quella piovosa (o del Monsone) da Giugno a Ottobre, con temperature medie tra i 25-30° e la stagione fredda, da Novembre a Febbraio, con temperature intorno ai 20-24°. Quest ultima è anche il periodo migliore per visitare il paese. In generale comunque, nelle pianure centrali e sull'altopiano il clima è di tipo continentale, con scarse precipitazioni. Sulle coste invece, le piogge raggiungono anche 5000 mm annui. Infine, nelle regioni montuose, si registrano temperature generalmente più basse del resto del paese.

VALUTA

La valuta del Myanmar è il kyat (pronuncia: ciat), il dollaro (e in misura minore l'euro) sono le valute più richieste. Purtroppo è pressoché impossibile indicare un tasso di cambio, anche approssimativo, per queste due valute, dato lo scarto tra il cambio ufficiale (attualmente di 1 EUR = 9,5 Myanmar Kyat) e quello reale. In ogni modo, il Myanmar è un paese estremamente economico. Dogana: si può entrare nel paese con apparecchiature elettroniche, fotocamere e telecamere, ma bisogna dichiararle all'arrivo ed averle con sé alla partenza. Le mance non sono obbligatorie e non fanno parte della cultura del paese, mentre un regalino è sicuramente molto apprezzato e può contribuire ad aprire molte porte. Sigarette, penne, matite, profumi, magliette con marchi occidentali sono tra gli articoli più ricercati e apprezzati in Myanmar.

ALBUM FOTO

BLOG, RACCONTI E ARTICOLI

Il Tempio di Ananda e il Thatbyinnyu il Tempio più alto di Bagan
È sotto il comando di Kyanzitta che viene edificato il meraviglioso e superbo tempio di Ananda. La capacità e le qualità degli architetti di Bagan consegneranno alla storia un edificio religioso magistralmente edificato su proporzioni sorprendentemente imponenti, capace di resistere all azione dei secoli e passando attraverso numerosi e violenti terremoti fino a presentare ai nostri occhi le sue intatte gallerie interne ricche di migliaia di nicchie con raffinate statue del Buddha nonchè le quattro statue principali poste sui punti cardinali. Ma la vera peculiarità di Ananda e di pochi altri templi di Bagan è costituita dalla bellezza degli affreschi originali ancora molto ben conservati che ricoprono interamente i muri interni ed i soffitti delle nicchie ai punti cardinali. Al fianco del tempio di Ananda si trova un antichissimo ed insolito monastero buddista: l Ananda Khyaung. Di piccole dimensioni ed edificato in pietra, è dotato di una galleria che percorre tutto il perimetro interno della costruzione isolando una piccola cella priva di finestre al suo centro. Sia i muri della galleria che della cella sono interamente tappezzati di stupendi affreschi che narrano in parte temi religiosi ma anche episodi storici e di vita comune. Alcuni di questi ritraggono reggimenti dotati di armi da fuoco. Altri rappresentano invece volti probabilmente di origine europea. Non lontano dal tempio di Ananda si trova anche il Thatbyinnyu noto per essere il tempio più alto di Bagan estendendosi per ben 60 metri verso il cielo. Edificato da Re Alaungsithu, successore di Kyanzitta e probabilmente l ultimo grande Re di Bagan, il Thatbyinnyu è uno dei primi riusciti tentativi di creare strutture a più piani. Si presume che i livelli superiori, accessibili attraverso strette scale interne, costituissero vere e proprie residenze per i monaci rompendo così con la tradizione Buddista che generalmente vede i monaci risiedere in edifici esterni alle parti consacrate e costruiti in legno. Nell antichità la pietra veniva infatti riservata generalmente ai soli Dei. Un ulteriore elaborazione dello stile multipiano la troviamo al Dhammayangyi che, pur essendo più basso del precedente, presenta ugualmente un primato: quello di essere il tempio dalla pianta più estesa di Bagan. Visto da lontano, proietta una forma originale e suggestiva a piramide. Venne edificato da Re Narathu, sanguinario figlio di Alaungsithu che passerà alla storia come l uccisore del padre per la conquista del trono. La leggenda racconta che, in età avanzata, Narathu si dedicherà alla costruzione di questa stupefacente opera architettonica per l acquisizione di meriti religiosi che possano perdonare le crudeltà commesse. A partire dal XIII secolo si entra nel tardo periodo di Bagan. Governanti militarmente sempre più deboli si dedicano in modo sempre più intenso alla vita spirituale e alla preghiera, consegnando a Bagan alcune tra le testimonianze architettoniche di maggior valore e sensibilità. Htilominlo, che siede sul trono di Bagan dal 1211 al 1234 DC, commissiona la costruzione del sontuoso tempio a più piani che oggi porta il suo nome e che è noto per la raffinatezza di alcune modellazioni a stucco sui muri esterni. Qualche anno più tardi lo stesso Re commissiona infine la costruzione, in prossimità delle rive dell Irrawaddy, di una replica del tempio Mahabodhi che sorge nella città indiana di Bodhgaya e che viene considerato dai fedeli buddisti come il luogo nel quale il Buddha raggiunse l illuminazione. A Bagan si trovano anche alcuni interessantissimi templi che costituiscono degli intricati e difficilmente comprensibili sincretismi religiosi dove diverse forme di culto buddista si fondono all induismo. Al Nathlaung Kyaung possiamo ad esempio rilevare la presenza di diverse statue di una divinità rappresentata in posizione eretta e dotata di almeno 4 braccia le cui mani sorreggono gli oggetti tipici del Dio induista Vishnu. All estremità sud orientale della valle dei templi troviamo invece un gruppo di costruzioni dedicate al buddismo Mahayana o probabilmente al buddismo tantrico. Si tratta del Thambula, del Payathonzu e di altri edifici ad esso vicini.
LEGGI
Leggere per conoscere la Birmania
Cronache birmane di Guy Delisle (Ed. Fusi orari)

L autore è Guy Delisle, un disegnatore canadese, che si ritrova a vivere un anno in Birmania con la sua compagna ed un figlio di pochi mesi. Da questa sua esperienza è nato un libro a fumetti che rappresenta un approccio certamente singolare per raccontare un Paese martoriato da anni di dittatura, dove ogni piccolo problema quotidiano rappresenta un ostacolo da superare. Come quando l autore si mette alla ricerca di una boccetta di inchiostro e, solo dopo una settimana, riesce a trovarne una. A momenti di vita quotidiana si alternano spiegazioni, ad esempio, riguardo la situazione sanitaria nel Paese ed il ruolo rappresentato in tale ambito dalle Ong, oppure in merito alla censura attuata dal regime sui giornali e su internet. Nonostante le difficoltà incontrate, l autore riesce a trasmettere comunque l immagine di un popolo gentile e disponibile ed a narrare, in modo spesso anche divertente, quella che è l attuale realtà birmana dove, a parole come democrazia, libertà e giustizia si sono sostituite dittatura, censura e soprusi quotidiani.  Alessandra Rossi



Le città invisibili di Italo Calvino (ed. Mondadori).

Atlante di luoghi sognati, riflessione sul potere evocativo delle parole, saggio in forma di poesia su stanzialità ed erranza, repertorio delle stravaganze urbanistiche possibili e impossibili… Le città invisibili sono tutto questo e molto altro ancora, ma soprattutto sono un libro bellissimo. Seduto sul suo trono, affatto scoraggiato dall'incomprensibilità dell'altrui lingua, il Kublai Khan immagina le cinquantacinque città che Marco Polo, mercante, viaggiatore e ambasciatore, affabula e gesticola dinnanzi a lui, suscitandole ad una ad una con pochi, sapienti tratti. Detto così, sembra niente: e invece è una straordinaria folgorazione, di quelle che ti cambiano la percezione delle cose. Per sempre. Poi, se proprio ci tenete a sapere cosa diavolo c'entra questo libro con la Birmania, potrà essere utile sapere che: 1) Fu il Kublai Khan a decretare la fine dell'impero birmano e della sua capitale Bagan, che si accartocciò su se stessa nel 1287, forse erosa da un devastante incendio, o forse subitamente abbandonata prima che cadesse nelle mani dei Mongoli. 2) Marco Polo ebbe l'opportunità, forse unico tra gli Europei, di vedere Bagan in tutto il suo splendore, prima che il Kublai Khan la radesse al suolo (oppure che venisse subitamente abbandonata…). 3) Una volta tornati a casa, il ricordo dell'intollerabile bellezza di Bagan continuerà a tormentarvi i giorni e le sere, costringendovi a leggere e a rileggere incessantemente ogni singola pagina del libro per vedere se veramente lì dentro, tra le tante Città invisibili, non ce ne sia una disseminata di templi che voi avete avuto la buona sorte di camminare non molto tempo prima...    Antonello Bacci
LEGGI
Le forme del possibile
Sono stati sussurri di caravanserraglio, forse vanteríe di carovaniere a spingere fin qui il mercante, a cavallo di voci che fantasticavano di una città smarrita lungo le rotte della seta. Le dita incerte su grani di preghiere, aggrappato ai passi ciechi di una fede che non si vuole delusa, è giunto fin qui il pellegrino, strappato al suo romitaggio dal racconto estatico di un monaco. Il marinaio vi si imbatte inopinatamente a imbocco d'ansa, nel giorno sesto di una navigazione piatta e monotona, lungo l'Ayeyarwady. A lui, che solo ha negli occhi il mare, quell'orizzonte frastagliato di pietra sembra un miraggio. A volerlo nominare, quell'incanto sarebbe Bagan. A saperla guardare, una teoria sterminata di edifici religiosi: zedi bulbiformi, patho di pietra antica, e poi reliquiari, templi, bianchezza di cattedrali intruse e riverenza di terrazze assolate... A metterci piede, però, un senso di vuoto avvelena inesorabilmente la meraviglia; e ciò che di lontano ammaliava ora sgomenta. Perché Bagan è priva di ogni via di comunicazione, di qualunque tessuto connettivo tra i vari stupa. Sola nella solitudine di ogni suo zedi è Bagan: una città di omissis, di parole perdute, pervasa di assenza. Dialoghi perduti si intrecciano e si perdono in lei, tra mille e mille solitari templi. A Bagan infatti non ci sono strade battute, e presto il visitatore si smarrisce davanti alla varietà di tratturi mulattiere saliscendi che a lui proprio non riesce di immaginare, quadrivi e biforcazioni di cui vede benissimo l'esito, ma quello e quello soltanto, e non il tracciato che vi conduce. Lo sconforto quasi lo assale mentre traccia passi ignoti lungo direttrici inconsce. Raccontano le cronache che, incapaci di scegliere tra le infinite variazioni del possibile e raccapricciati all'idea di escludere anche una sola delle sue eventuali ramificazioni, gli abitanti di Bagan vollero che ognuno dei futuri visitatori potesse disperdere nel vento i propri passi, affidando al caso la tracciatura urbanistica della città. Impreparati a simile arbitrio, alcuni viaggiatori si affidano al capriccio degli astragali: se mai le loro traiettorie potessero incrociarsi, li si vedrebbe specularmente intenti a scrutare il proprio destino nel rotolare di ossi di pecora. Ma questo non avviene mai, perché a Bagan questa eventualità non è data nelle infinite e mutevoli forme del possibile. Antonello Bacci e Marco Graffi
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L'architettura di Bagan
Nella zona archeologica di Bagan sono presenti due principali tipi di struttura architettonica: lo stupa ('zedi'in birmano) e il pahto, o tempio. Lo zedi è un edificio o monumento funebre contenente una reliquia (per esempio un dente o un capello del Buddha). Molti zedi furono costruiti per ricordare e onorare un notabile locale o una famiglia importante. Gli zedi di Bagan sono cupole a forma di campana, sedute su una pianta quadrata o ottagonale. Le più antiche sono a forma di bulbo, quelle più recenti sono invece alte e sottili. La reliquia è generalmente conservata in una camera sotterranea, non visitabile. Il pahto, luogo di adorazione, ha invece la forma di un parallelepipedo cavo che contiene immagini del Buddha. I templi più antichi, di chiara influenza indiana, hanno un solo ingresso, che porta a una cappella a volta in cui è custodita un'immagine del Buddha. L'intero complesso è molto austero e spartano. Quelli più recenti si sviluppano a partire da una massiccia colonna centrale che porta un Buddha per ogni lato cardinale, diametralmente opposti a ciascuno dei quattro ingressi. Questi templi, oltre ad essere più ariosi e luminosi all'interno, sono decorati in maniera quasi barocca all'esterno con stucchi, fregi e affreschi. Tipica di Bagan è l'abitudine di decorare non le pareti, lasciate completamente nude, ma ciò che sta sopra e attorno alle pareti (archi e pilastri, per esempio). Il pahto è caratterizzato da una serie di terrazze esterne, accessibili tramite cunicoli interni o scale esterne, che simboleggiano il Monte Meru, ed è circondato da spesse mura che separano il regno sacro dal mondo esterno. Il termine "pagoda" è invece improprio: l'equivalente birmano, paya, si riferisce in generale a un intero complesso religioso ed è talvolta usato come sinonimo di stupa.
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I Naga
Con il nome Naga viene indicato un gruppo di tribù Indo-Mongole che parlano una lingua Tibeto-Birmana e vivono in una remota regione montana al confine con l'India. All'incirca un milione di Naga vive in India, mentre 100.000 abitano nei villaggi tra i monti Patkai (detti anche Monti Naga) nell'estremo nord del Myanmar, lungo il confine indiano, nel bacino del fiume Chindwin. Tradizionalmente fieri guerrieri e fino a pochi anni fa cacciatori di teste, i Naga hanno difeso le loro terre dalle invasioni degli Indiani e dei Birmani. Diversamente dai Wa, che attribuivano ai teschi umani il potere di proteggere la loro società e i raccolti, i Naga uccidevano per la gloria personale e per la gloria dei loro villaggi. Si ritiene che la pratica di tagliare le teste sia sopravvissuta fino all'inizio degli anni '80. I Naga non avevano l'usanza di comprare teschi, come invece facevano i Wa. Essi compravano degli schiavi che successivamente decapitavano: i loro teschi venivano esposti in ceste appese alle canne di bambù, le palpebre sigillate da frecce per essere sicuri che il loro fantasma proteggesse il villaggio. Molti dei villaggi in cui vivono i Naga si trovano in aree montagnose e inaccessibili, ma una volta l'anno quasi tutta la popolazione Naga scende dalle montagne per partecipare ai festeggiamenti per il nuovo anno. Vestiti con i loro costumi tradizionali, i guerrieri Naga eseguono canti e danze di guerra terribili e impressionanti per mostrare il loro valore di cacciatori ed attirare le donne non sposate, vestite dei loro costumi più pittoreschi.
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Via dei Campani, 63
00185 Roma
tel.: 064941161
fax: 064940472
info@darwinviaggi.com
 
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