Il Parco Nazionale Isola Del Cocco, gioiello di biodiversità

Il Parco Nazionale Isola Del Cocco, gioiello di biodiversità



L'Isla del Coco, ovvero l'Isola del Cocco, fu scoperta nel 1526 dall'esploratore spagnolo Joan Cabezas, durante l'epoca dei grandi esploratori e delle corse coloniali. L'isola si trova a più di 500 km dalla costa costaricana, una distanza considerevole che non può essere coperta in meno di 32 ore.  Proprio questo suo isolamento è però la carta vincente dell'isola, che grazie ad esso ha potuto preservare le proprie specificità ambientali attraverso i secoli.  Con un'estensione di 23,85 km², è un territorio immacolato, anche in virtù della conformazione stessa dell'isola, montuosa e aspra; si tratta pertanto di un sito naturalistico di importanza primaria a livello mondiale, dove si conserva un patrimonio biologico peculiare, caratterizzato anche da una forte presenza di specie endemiche.  Proprio per questa sua innegabile rilevanza, l'isola è stata dichiarata dal governo costaricano Parco Nazionale prima e successivamente Area di Conservazione marina, fino alla nomina di Patrimonio Naturale dell'Umanità da parte dell'UNESCO nel 1997.  L'isola del Cocco è inoltre il centro della Bioregione Isola Del Cocco, un'area d'importanza fondamentale nella conservazione dell'ambiente marino e delle specie che lo popolano.  Questa enorme biodiversità è valsa all'isola il soprannome di Galapagos Costariquenha, ovvero la Galapagos costaricana.  L'isola del Cocco ospita difatti 235 specie di piante, 362 di insetti e 85 di uccelli, oltre a varie specie di rettili e ragni.  In molti casi si tratta di specie endemiche, che possiamo trovare solamente qui.  Anche le specie marine sono molte e differenziate: testuggini, corallo (18 specie), crostacei, molluschi (ben 118 specie), e poi pesci, con 200 specie diverse.  In particolare è noto come le acque dell'isola abbondino di squali (ed infatti un altro soprannome dell'isola è quello di Shark Island): lo squalo pinna bianca, lo squalo martello, lo squalo pinna d'argento e il gigantesco squalo balena.  Le acque dell'Isola del Cocco ospitano inoltre anche ben 3 specie di delfini; non a caso, l'isola è una meta ambitissima dai divers.







Per secoli però, ad attirare visitatori non è stata soltanto la natura lussureggiante e la biodiversità dell'isola, quanto ciò che si poteva nascondere sotto di essa.  Dall'epoca della sua scoperta, l'isola divenne infatti un covo di pirati.  In particolare, tra il XVII e il XIX secolo sarebbero stati qui sepolti ricchissimi tesori.  Il più celebre è il Bottino di Lima, ovvero il ricco carico del brigantino inglese Mary Dear, agli ordini del Capitano Thompson.  Sedotto dall'enorme quantità di oro, argento e preziosi, inclusa una statua della Madonna in oro e pietre preziose, Thompson si sarebbe sbarazzato dei soldati che sorvegliavano il bottino e fatto rotta sull'Isola del Cocco, dove avrebbe occultato il tesoro.  Le vicende sarebbero provate da alcuni carteggi, ma come spesso succede realtà e leggenda si mescolano, rendendo difficile stabilire se questo tesoro sia mai esistito e se qualcosa sia mai stato ritrovato.  Sempre secondo le leggende, sull'isola avrebbero trovato alloggio anche altri tesori, come quello che William Davies avrebbe sepolto nel 1684 o quello lasciato da Benito Espada Sangrienta nel 1819.  In molti si sono mossi alla ricerca dei preziosi bottini, incluse spedizioni internazionali a carattere scientifico, ma nulla è stato trovato, a dimostrazione che forse, leggende a parte, l'unico vero tesoro dell'Isola del Cocco è l'unicità del suo patrimonio naturalistico.
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