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Leggere per Conoscere il Perù

Rulli di tamburo per Rancas di Manuel Scorza (ed. Feltrinelli)

Nelle Ande Centrali, tra il 1950 e il 1962, si consumò una delle tante tragedie civili che la prepotente dinamica del capitalismo 'selvaggio'ha seminato tra le fragili comunità andine, sorrette da un'economica primitiva. Quella fu particolarmente odiosa e spietata, perfino in rapporto a quanto accade assai di frequente nel Centro e nel Sudamerica dove alla violenza, per così dire, biologica del latifondo e del monopolio si aggiunge quella del pregiudizio coloniale e razzistico, non arginata da garanzie che lo Stato per lo più subalterno e corrotto non è del resto in grado di assicurare. Riassumiamola in breve. A Rancas e nei villaggi circonvicini sperduti nella solitudine della cordillera i contadini vivono vita grama nei terreni comuni che sono loro assegnati, pascolando magre pecore e praticando le poche culture possibili a quelle altitudini. I confini di quelle terre comunitarie sono ben delimitati, non per questo la bramosia dei grandi proprietari terrieri adiacenti si astiene dal violarli o dal considerarli inesistenti. Pretesti per sanzioni arbitrarie non mancano, tanto più se ad amministrare la giustizia è lo stesso onnipotente latifondista in causa. D'altra parte un attacco ben più massiccio ai diritti dei comuneros viene da una compagnia mineraria americana, la Cerro de Pasco Corporation, che oltre a sfruttare i giacimenti della regione decide di impiantare una grande azienda agricola e recinge a questo fine un milione di ettari. L'avanzata mostruosa di quel recinto sulle terre le acque le strade della comunità, legittimata dallo stesso giudice esemplare, risveglia nei miti, intimiditi meticci spiriti di inutile protesta, di solitarie vendette, finché per istigazione di Héctor Chacòn non si produce una rivolta. La guardia civile peruviana vi mette fine sterminando i comuneros. Per quanto collettive, simili tragedie non hanno quasi mai testimoni degni di tale nome. Nel caso di Rancas il testimone ci fu, un testimone tutt'altro che disposto a rimanere tale senza far sua la lotta dei comuneros. Prima di essere l'autore di Rulli di tamburo per Rancas, Manuel Scorza fu infatti paladino così pugnace della loro causa da correre qualche pericolo e subire persecuzioni. I suoi avversari, e cioè il giudice Montenegro e il direttore della Cerro de Pasco Corporation, non gli hanno infatti perdonato questo libro e lo accusano minacciosamente di faziosità e di estremismo. Ma attenzione a pensare che Rulli di tamburo per Rancas non sia altro che un documento o un libello o comunque l'azione letteraria di un militante di sinistra: il linguaggio immaginifico, la capacità di invenzione e l'amara poesia che sprigiona dalla testimonianza nuda di Scorza rendono questo libro unico e appassionante.  Antonello Bacci



Alejandro e i pescatori di Tancay di Braulio Munoz (ed. Gorèe)

È don Morales a rivolgersi al protagonista, soltanto evocato, a partire dalla sua fuga per entrare nella lotta politica clandestina: così inizia il lento e amoroso recupero di una realtà perduta, attraverso il rapporto armonioso che si deve stabilire con il mare e la sua fauna. Uno dei principi fondamentali che regola questa simbiosi è il senso del limite, disposizione legata a una sapienza collettiva, maturata nel corso dei secoli, che avverte che le risorse non sono infinite. Una sapienza ambientale che va trasmessa a chi si avvicina per la prima volta al mondo della. Nelle pagine del romanzo emerge tutta la profondità del substrato indigeno, che affonda le sue radici nelle grandi culture del Nord del Perù. Su questo mondo, dopo la conquista incaica e la valanga dell invasione spagnola, si abbattono negli ultimi decenni i processi di modernizzazione selvaggia. Le fabbriche sorte senza nessun controllo, all insegna del profitto sfrenato e del delirio di onnipotenza, sconvolgono un equilibrio ecologico millenario. Con l acqua del mare, contaminano anche i rapporti fra gli uomini. Estrema manifestazione di un potere abusivo, che getta le premesse per una reazione disperata.  Antonello Bacci



Muyu Pacha di Josè Luis Ayala (ed. Gorèe)

Sul cuore di una pietra dormono gli anni la pioggia battente forma le strade un nido accoglie tutti gli uccelli un solo confine è una terra comune l'eco è l'anima della montagna il sale significa solitudine una sorgente è la vita stessa un bambino un'altra umanità da una fessura nasce il giorno in una poesia parla un uomo come il mare nella conchiglia La rinascita di una letteratura scritta nelle lingue indigene è sintomo di un rilevante cambiamento culturale nel panorama letterario dell America latina. All interno di questo fenomeno, il percorso di José Luis Ayala è emblematico. Considerato la voce più importante della poesia aymara del XX secolo, Ayala ha pubblicato le prime raccolte più di trent anni fa. La sua ricerca, profondamente legata almondo andino, si inserisce nel vasto ambito della sperimentazione, teso al recupero delle radici del mondo autoctono peruviano. Il libro raccoglie alcuni estratti della produzione poetica di Ayala dal 1972 al 1999. Il libro ha un introduzione del curatore Riccardo Badini.  Antonello Bacci



Runa Simi (ed. Stampa Alternativa)

Sotto la direzione e l ispirazione del poeta e scrittore Manuel Scorza furono pubblicate, alla fine degli anni ‘50, diverse raccolte di racconti e leggende espressione della cultura tradizionale dei popoli andini del Perù. Il volume presenta una scelta di racconti, alcuni dei quali appartengono al passato precolombiano, altri sono versioni di antichi miti e leggende popolari, ma tutti testimoniano dell armonia di una cultura capace di unire il cielo alla terra. Tra i racconti presentati: L amante del Condor (di José Maria Arguedas), L origine della pioggia , L amore di Quilaco e Curicoillur (di Miguel Cabello Valboa), L aquila funesta , Gli uccelli donna (di Fray Bernabé Cobo).



La Vampata di Manuel Scorza (ed. Feltrinelli)

Con questo volume Scorza conclude il ciclo andino iniziato con Rulli di tamburo per Rancas riannodando tutti i fili che hanno alimentato l affresco della lotta dei contadini peruviani per riconquistare le loro terre ai grandi proprietari terrieri. I protagonisti della leggendaria vicenda e l ambiente carico di tradizioni del Perú sono gli stessi delle opere precedenti, ma a questi si aggiunge la figura dell avvocato Ledesma, un personaggio storico, che dà il suo contributo alla rivoluzione contadina difendendo i diritti della popolazione più povera. Nel movimento corale di un intero popolo che si riscatta e si riappropria, con la terra, della sua eredità storica, Scorza fa rivivere la lotta dimenticata dei comuneros peruviani.  Antonello Bacci



Magia delle Ande di Gabriele Poli (ed. Edt)

Progettato in origine come un normale tour turistico in solitaria, il viaggio narrato in questo libro diventa, dopo poche pagine, un esperienza unica, con mete, visite e incontri del tutto anomali ed eccentrici rispetto a qualunque risaputo itinerario peruviano. Grazie all incontro fortuito con una giovane antropologa, l autore ha infatti accesso a luoghi, cerimonie, rituali normalmente preclusi, o addirittura proibiti, al viaggiatore straniero. Alle consuete ed esteriori impressioni da turista, si affiancano così esperienze vissute in prima persona che entrano nel cuore di una civiltà millenaria e nella tradizione più segreta del popolo quechua e della religione andina.  Antonello Bacci



La città perduta degli Inca di Hiram Bingham (ed. Newton Compton)

Luglio 1911. Uno spettacolo straordinario si presenta agli occhi della spedizione peruviana di Yale, guidata da Hiram Bingham: le rovine dell antica città inca di Machu Picchu. Dopo aver letto le cronache del xvi e del xvii secolo che parlavano di città inca sconosciute ai conquistadores spagnoli, dopo aver studiato le leggende locali, le vicende storiche e le caratteristiche fisiche della zona, Bingham riuscì faticosamente a giungere a Machu Picchu e a procedere così all opera di disboscamento, restauro e ricostruzione che ha reso l assetto del luogo come oggi possiamo vederlo. Le interpretazioni che Bingham formulò dopo il suo viaggio – alcune confermate, altre smentite dagli studi successivi – sono state riportate in questo libro, con una chiarezza e una capacità espositiva e narrativa tali da rendere il resoconto di una scoperta avvincente come un romanzo d avventura. Antonello Bacci