Madagascar

Madagascar

È Africa e non è Africa.  È il paese di mille popoli e di altrettante lingue, di uomini venuti da lontano, di genti che riesumano i morti per abbracciarli e onorarli, e ballano e cantano le loro veglie funebri.  Gente mite, che vive in armonia con una terra spesso aspra.  È la terra dei Bara, custodi di zebù, e dei Vezo, che venerano e il mare e lo proteggono da chi lo vuole offendere.  È terra di tè e di foreste, di pietre e di sabbia.  È lo schiaffo bruciante della miseria di Tana e il vento freddo degli altipiani, giù al Sud.  È una crosta di mare cristallino con un cuore verde, un respiro di spezie, un improbabile incrocio tra l’India e l’Irlanda, a saperne immaginare uno.  È la terra dei lemuri e delle balene, di animali sopravvissuti a ere di evoluzione, di tartarughe e camaleonti.  È una terra nata dal caos, disordinata e inafferrabile, terra da lasciarci il cuore.  È il Madagascar.