Namibia

Namibia

Il paese dell’acqua asciutta, la terra che Dio creò in un giorno di rabbia, come vuole una leggenda locale.  L’incantesimo del nulla, distese roventi di polvere rossa mitigate dall’azzurro smerigliato del cielo.  Strade zitte che si perdono all’orizzonte, camminate incessantemente da uomini e donne diretti verso improbabili destinazioni.  Le donne Himba, le più belle del mondo, gambe lunghe e seni turgidi spalmati d’ocra. Etosha, un deserto bianco di sale punteggiato da rare pozze fangose presso le quali ogni giorno centinaia di animali perpetuano la loro battaglia per la vita e la morte.  La Skeleton Coast.  L’arroganza di una striscia di sabbia su cui si sono arenate centinaia di navi, infranti sogni di uomini.  E poi, il deserto.  Uno squarcio arancione in mezzo al nulla, un richiamo ancestrale, una risonanza dell’anima.  “Una volta che l’uomo è stato là e ha vissuto il battesimo della solitudine, non potrà più farne a meno.  Una volta preda dell’incantesimo dello sconfinato, luminoso, muto paese, nessun altro luogo sarà per lui abbastanza intenso, nessun altro paesaggio potrà fornirgli la sensazione estremamente appagante di esistere nel mezzo di qualcosa di assoluto.  Ci tornerà.  A costo di qualsiasi spesa e di qualunque disagio.  Perché l’assoluto non ha prezzo.”