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Perchè Botswana

Perché il delta dell'Okavango è uno degli ecosistemi più affascinanti e complessi del pianeta. Perché ci sono pochissimi turisti. Perché al parco Chobe migliaia di elefanti attraversano ordinatamente il fiume per andare a brucare erba fresca in Namibia. Perché qui la notte è un universo inesplorato. Perché la notte i richiami dei predatori mettono i brividi. Perché trascorrere la notte in una tenda tra ippopotami e iene cambierà per sempre la vostra percezione della vita. Perché le infinite variazioni di forma, colore e dimensione degli uccelli fanno girare la testa. Perché la luce del giorno che si spegne lungo i corsi d'acqua lascia senza fiato. Perché la parola "selvaggio" qui ha veramente un senso. Perché il deserto del Kalahari è il mondo prima della Creazione. Perché è un susseguirsi di variazioni cromatiche e luminose che ti sorprendono ad ogni angolo. Perché il passo furtivo del ghepardo è una celebrazione dell'attesa. Perché dopo aver visto i maschi adulti di elefante che al tramonto vanno a bere alle rare pozze del Savuti, l'aggettivo "imponente" si riempie di significati prima sconosciuti. Perché la sera, comodamente seduti davanti al fuoco, sorseggiando un drink, potrete pensare che tutto questo esisteva prima di voi e continuerà ad esistere anche dopo la vostra partenza. Perché questo pensiero vi renderà straordinariamente felici. Perché i leoni del Moremi sembrano cuccioloni mansueti. Sembrano, appunto. Perché questa è l'Africa come uno vorrebbe immaginarsela, quella che ti resta dentro e che ogni tanto ti trabocca dagli occhi sotto forma di lacrima furtiva. Perché tornerete con tutte le fotografie che avete sempre invidiato e che avete sognato di fare anche voi. Perché quindici giorni dentro un documentario del National Geographic non hanno prezzo. Anzi, ce l'hanno ed è assolutamente ragionevole.
Antonello Bacci