Ricordi Recenti
Se qualcuno mi chiedesse di definire con poche parole il nostro viaggio in Ecuador e Galapagos la prima cosa che direi è che è un viaggio molto impegnativo dal punto di vista economico, ma qualunque cifra si spenda, ne vale la pena: sì, ne vale proprio la pena! E pensando al viaggio che abbiamo fatto non c è stato nulla di forzato, sbagliato o incompiuto: un viaggio perfetto! Esattamente tutto quello che volevamo fare l abbiamo fatto. E tornare soddisfatti ed appagati da un viaggio è senz altro la cosa più gratificante...Comunque il bello del viaggio è senz altro suddividere in due parti l intero periodo: una parte del viaggio va senz altro dedicata alla terra ferma ; il resto, almeno una settimana, alla visita delle Galapagos. Se si ha un lungo periodo a disposizione il consiglio è di godersi ogni attimo e di prendersi tutto il tempo per attraversare il paese, facendo qualche puntatina anche nel... vicinato (Perù, Bolivia…..) e volendo viversi un viaggio più avventuroso (di sicuro un po più scomodo….) viaggiando con i mezzi pubblici; però se si ha un periodo limitato (come nel nostro caso, due settimane) tutto ciò non è possibile: con i pullman locali i tempi si raddoppiano, si triplicano... e fare una gita di poche centinaia di chilometri significa una dura giornata su un vecchio veicolo affollatissimo e una scorpacciata di polvere assicurata... Un consiglio che diamo volentieri a chi si volesse avventurare da solo per le strade ecuadoriane è che l affitto delle macchine è carissimo (molto al di sopra degli standard europei o statunitensi), le strade sono piuttosto malmesse (la stessa celeberrima Panamericana è una stradina la cui buca più piccola può contenere tranquillamente una vecchia Fiat 500) e, particolare non da trascurare, le indicazioni sono inesistenti (solo chi conosce le strade può trovare il bivio giusto... e quando fa buio neanche i locali sono in grado di trovare la strada di casa...). Però organizzando dall Italia le escursioni (sono più o meno mète obbligate) si può avere tutto ad un prezzo più che accettabile e alcuni tour operator locali (noi ci siamo affidati alla Metropolitan tour) sono molto ben organizzati e portano i turisti dovunque (nota: tutto quello che abbiamo fatto in Ecuador, pagando sul posto, ci è costato il doppio di quello che avremmo pagato dall Italia... tenetelo a mente!). Di sicuro il paesaggio andino è qualcosa di particolarissimo, ma nulla a che vedere con le nostre Alpi: le vette ecuadoriane si stagliano tutte sopra i 4000 metri, e solo sopra i 5000 si possono vedere le nevi perenni... non ci dimentichiamo che l Ecuador si trova all Equatore e Quito, la capitale, che si trova a 2800 metri sul livello del mare... non ha mai visto la neve!!!! Inoltre i contadini lavorano la terra fino ai 4000 metri, ovvero fin dove è loro consentito dalle condizioni climatiche, e riescono a coltivare il terreno in posizione eretta! Cioè, data la pendenza, i campesinos piantano i semi, tolgono le erbacce... senza mai doversi inchinare ed avendo le piantine all'altezza del petto... insomma, lavorano in salita! E il colorito delle loro guance ricorda il colore rosso scuro, quasi nero, della terra, grassa e ricca, in cui si coltiva di tutto, moltissime verdure colorate che si vendono nei vari mercatini locali...
E li vedi lì, con i loro cappellini buffi, sotto il sole cocente, con il freddo pungente, con il vento a volte fastidioso, che lavorano con dei vestiti dai colori festosi, macchie azzurre, turchesi, gialle e rosse che punteggiano i campi coltivati, ordinati e separati da linee immaginarie... La gente vive di quello che produce e nelle campagne non manca certo di che mangiare... non è così in città, dove incontri bambini cenciosi che ti offrono la loro bravura di shoe-shiner (ma noi turisti portiamo quasi tutti scarpe di tela o di tessuti molto tecnici...), ti sorridono, gli offri un dollaro, e poi li vedi tentare la fortuna con qualche altro turista... e poi dormono sotto alle panchine, sì sotto, perché così hanno un riparo sulla testa... le contraddizioni del benessere... E dopo un bel giretto nell interno (rovine varie, città, montagne e taaaaaaanti vulcani) concedetevi un vero lusso: una bella crociera alle Galapagos!Noi siamo stati fortunatissimi: siamo stati ospiti della motonave Santa Cruz che appartiene alla Metropolitan tour e abbiamo scelto la crociera di cinque giorni alle Galapagos. E abbiamo fatto la crociera in fondo, alla fine del nostro viaggio, ed è stata una soluzione vincente. Abbiamo ricevuto un servizio eccellente, un organizzazione ineccepibile, una serie infinita di attività che hanno scandito le nostre giornate senza mai lasciare il tempo alla noia... è stato tutto così bello, così intenso, così perfetto... che per realizzare quello che avevamo vissuto lo abbiamo dovuto metabolizzare e solo al nostro rientro in Italia abbiamo ripensato e goduto della splendida esperienza vissuta: una delle ultime meraviglie naturali ancora intatta ed irripetibile! Senza elencare le escursioni che abbiamo fatto, tutte incantevoli, in un paesaggio incontaminato, tra fiumi di lava, vegetazione pioniera , lagune, mangrovie, camminando tra animali preistorici, iguane, otarie, leoni marini, sule dai piedi azzurri, pellicani e pinguini... vorrei solo raccontare... il bagno più bello della nostra vita. Innanzitutto abbiamo fatto questo viaggio nel mese di agosto, che dal punto di vista climatico forse non è il migliore: il cielo è spesso plumbeo e l acqua è fredda, e ciò non giova nè ai sub nè ai fotografi... però con l acqua a 19° (che vuol dire veramente fredda!) abbiamo fatto il bagno più bello della nostra vita! E senz altro il più divertente e unico!
Eravamo con il gommone di servizio insieme ad altre dieci persone, ci eravamo già bagnati, il cielo era tutto coperto, il mare era grosso e sbatteva troppo, così anche con la nostra discreta attrezzatura di snorkeling non vedevamo quasi nulla... risaliamo in barca con le pive nel sacco... e con l asciugamano sulle spalle battevamo i denti dal freddo e ci auguravamo di rientrare in cabina nel più breve tempo possibile e di farci una bella doccia calda... quando la nostra guida, il mitico Fredi, una guida locale con la laurea in biologia e che oltre a parlare discretamente l italiano ci ha raccontato molti aneddoti locali (veri o falsi??? mah...) ci chiede se vogliamo andare a provare in un altra caletta un po più riparata... nessuno risponde e forse anche lui sa che chi tace acconsente... così che ci troviamo in questo posto nuovo e per non fare la figura dei soliti italiani... ci ributtiamo, un po a malincuore, solo in quattro... e non appena cominciamo a nuotare (per scaldarci...) ci vengono incontro due giovani otarie... che cominciano a giocare con noi... e nuotiamo insieme, io mi giro per guardarle e loro mi fissano dietro le lenti della mia maschera... e io faccio una piroetta e loro mi scimmiottano e la fanno con me! E Maurizio le guarda avvicinarsi di nuovo con qualcosa in bocca, un mollusco o invertebrato tutto colorato... una delle due otarie glielo sputa, lui lo raccoglie e glielo getta lontano... e l otaria nuota via velocissima e torna con l invertebrato in bocca... glielo ha riportato! Come un cane che gioca con la palla!!!! E nessuno glielo ha insegnato!!!!!! Incredibile!... insomma restiamo lì a guardare queste splendide creature, fiduciose, simpatiche, amichevoli, che si sono avvicinate curiose e giocherellone come è sicuramente nel loro carattere... ma la cosa spettacolare è che vivono in una tale condizione di tranquillità che non temono l uomo... anzi interagiscono con gli uomini e forse ne cercano la compagnia... beh, questo, ci ha veramente colpito! E il piacere di questa esperienza ce l abbiamo avuta disegnata sul viso, tutti, un sorriso forse ebete e fisso che ci siamo stampati in faccia per il prosieguo del viaggio.
E non posso dimenticare la sorpresa, forse timore da principio, poi gioia pura, dipinta sul viso di una bimba di dieci anni che ha nuotato con noi in mezzo alle otarie e che ha riempito di disegni e di commenti festosi il suo diario di viaggio: sul suo viso ho visto la felicità più completa della scoperta e della conferma dei suoi sogni di bambina. E se posso fare quest affermazione, direi che anche solo questo meraviglioso momento ci ha ripagato interamente del viaggio compiuto: anzi abbiamo imparato ancora una cosa nuova. E la fiducia dimostrata da questi animali ci premia della cortesia e del rispetto che evidentemente gli abbiamo dimostrato tutti, ripagandoci con questa amicizia che forse alcuni non meritano ma che queste vicende insegnano a conquistare. Ancora una volta: ne è valsa proprio la pena! Ne vale proprio la pena!Nicoletta Fais