L'Africa secondo i miei occhi
Sono passati circa 5 anni dal mio ultimo viaggio in Kenya e se avrete voglia di leggere queste righe, proverò a spiegare con parole ciò che di immenso i miei occhi hanno colto e trasmesso alla mia mente affinché ne custodisse vivo il ricordo. Arrivata all aeroporto di Mombasa già noto le prime differenze con il Nostro Mondo, e mi accorgo che qui la gente sorride, saluta si prende cura di te anche se non ti conosce ed è la prima volta che ti vede e mi fa strano e rifletto sul perché noi civilizzati non sorridiamo mai, siamo sempre arrabbiati anche quando andiamo in vacanza, così scontrosi, ostili con gli altri eppure, penso io, basterebbe solo un ben arrivato , buongiorno , arrivederci ! Quindi perplessa e pensierosa mi avvicino al ragazzo del transfer che mi accompagna su un pulmino vecchio e mal messo che una volta raccolto tutti gli interessati, ci avrebbe condotti nella struttura prescelta. Arriviamo in questo piccolo boutique hotel che da subito si capisce essere un ambiente molto accogliente ed intimo…ed anche qui non si fa altro che salutare sempre e comunque a tutte le ore ed in qualsiasi momento. Ad ogni Jambo (questa è la parola in lingua swahili per dire Ciao) sulla mia bocca si stampa un sorriso ed io mi sento meglio. Le giornate qui in questo resort dall atmosfera magica, trascorrono all insegna del relax e dalla pace assoluta, sembra come se il tempo si sia fermato e mi spaventa il fatto che prima o poi dovrò tornare alla vita caotica di sempre, ma questo si sa fa parte del viaggio, quindi cerco di non pensare e continuo a vivere questo sogno. Sapevo che sarebbe stato emozionante e che non sarei potuta ripartire senza aver fatto il safari, d'altronde era stato quello il motivo del mio viaggio quindi non ci penso due volte…domani si parte per lo Twavo Est! Trascorro la notte pensando a quello che avrei visto, un turbinio di immagini confuse scorrevano nella mia mente, animali, colori, luoghi, sensazioni, ero davvero emozionata. La mattina ad attendere me ed altri ospiti del Resort un pulmino anche questo mal ridotto, che in circa 3 ore e mezza ci avrebbe portato al campo tendato dove avremmo trascorso la notte…per quanto io possa essere precisa nel descrivere ogni minimo particolare, non riuscirei a trasmettere le sensazioni che si provano durante un ‘esperienza simile, il safari è il momento in cui ti accorgi di quanto immensa e feroce sia la natura e di quanto si lasci vivere in totale sicurezza purché la si rispetti e ci si avvicini in punta di piedi. Così mentre fai un safari può ascoltare in silenzio il fruscio delle boscaglia mossa dagli animali che si muovo intorno a te, l odore della savana di un colore rosso intenso quasi indelebile, i suoni della natura e tu solo uno spettatore che assiste impotente a questo spettacolo dove i grandi predatori si muovono secondo delle leggi ben precise, le leggi che regolano il ciclo della vita. Ed ecco che, prima di andare a cena, dopo aver concluso una piacevolissima giornata di safari alla ricerca dei Big Five (cosi vengono chiamati leoni, bufali, elefanti, leopardi e rinoceronti), mi trovo ad assistere a quanto di più bello ed unico poteva capitarmi, una scena di caccia che prima di allora avevo visto solo nei documentari in tv: da lontano sette leonesse belle e maestose abbattersi su di un elefante mentre ignaro di ciò che gli stava per accadere, continuava a bere in una pozza d acqua posizionata a circa 10 metri di distanza da noi, probabilmente abbandonato dal branco perché malato. In quel momento avrei voluto urlare a quel povero elefante di andarsene, di girarsi, di scappare, ma nulla siamo rimasti tutti li a bocca aperta e le lacrime agli occhi per l immensa gioia e allo stesso tempo tristezza di assistere ad un evento simile. Il mio safari era terminato, avevo contratto una malattia nota a tutti il mal d Africa! Ora bisognava tornare alla vita reale dove gli animali della savana siamo noi e la savana la città nella quale viviamo fatta anche questa di colori, suoni, persone che nemmeno vagamente ricordano il Paese dai mille volti. Chiara Narcisi