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TREKKING A FISH RIVER CANYON

Nell'angolo più meridionale della Namibia, il Fish River Canyon è una delle più grandi meraviglie naturali dell'Africa. L'impressionante gola scavata da questo affluente del fiume Orange è per dimensioni la seconda della Terra dopo il Grand Canyon statunitense. Proprio come il suo fratello maggiore, il Fish River Canyon è insieme un museo archeologico all'aperto e uno straordinario terreno di avventura. Per quanto isolato e selvaggio, il canyon percorso dal Fish River è stato conosciuto dall'uomo fin da tempi molto lontani. Secondo i San, uno dei primitivi popoli del deserto, il canyon fu creato dal serpente Koutelga Kooru, che si ritirò qui in una profonda tana per sfuggire ai cacciatori che lo inseguivano. La valle del Fish River offre al camminatore uno dei percorsi più affascinanti dell'intero continente africano, in ambiente selvaggio, spettacolare e assai ricco di sorprese, che richiede almeno quattro giorni di impegno. Il 'percorso è fattibile solo nel cuore dell'inverno australe (da Maggio ad Agosto) a causa del clima, ed è possibile solo a chi presenta ai ranger all'ingresso un certificato di idoneità fisica rilasciato 40 giorni prima dell'inizio del trekking. Per limitare l'impatto ambientale, possono incamminarsi sul sentiero non più di 40 persone al giorno. È consigliato prenotarsi con buon anticipo presso il Reservations Office, Nature Conservation and Recreation Resorts (00264 61 236975). È talvolta possibile ottenere un permesso all'ultimo minuto aggregandosi a un gruppo oppure approfittando di una cancellazione. Il più forte motivo di interesse del sentiero sono le forme bizzarre delle rocce e la straordinaria imponenza delle muraglie che chiudono i fianchi del canyon, nelle quali si alternano arenaria, calcare, scisti e granito; inconsueta ed emozionante è anche la vicinanza del fiume, il più lungo della Namibia e uno dei pochissimi in grado di ospitare pesci. Ricchissima la fauna della zona: zebra di montagna, numerosi babbuini ed in casi eccezionali si lascia avvistare anche il signore della savana, il leopardo. Facili da osservare dal fondo del canyon sono gli avvoltoi e le aquile. Assai scarsa è invece la flora, che a causa del clima torrido del deserto si limita a poche specie di piante grasse. L'itinerario inizia dal belvedere più settentrionale del Fish River continuando senza mai allontanarsi dal fiume attraversando parti più strette e selvagge con massi e sabbia soffice, suoli ghiaiosi, zone ricche di vegetazione fino ad arrivare a un riposante bagno nelle sorgenti termali di Ai-Ais. Si può scegliere tra numerosi posti per accamparsi e l'equipaggiamento è quello normale da trekking, necessarie tenda e autonomia per i viveri. È consentito dai regolamenti in vigore la possibilità di portarsi amo e lenza per pescare nelle acque del Fish River. L'acqua del fiume è potabile ed è comunque la sola a disposizione. La necessità di tutelare questa area èstata riconosciuta quando nel 1962 il canyon è stato protetto come monumento nazionale e nel 1969 l'intera area è diventata un magnifico Parco Nazionale. Questo articolo è tratto da "Trekking in Africa", un libro di Stefano Ardito, pubblicato nel 1996 da White Star, ha avuto varie edizioni straniere (Gran Bretagna, USA, Germania e Francia) e comprende 16 itinerari dalle Canarie al Capo di Buona Speranza. Stefano Ardito fa il giornalista, il fotografo e il documentarista, si occupa di viaggi, natura e montagna e ha pubblicato una settantina tra libri e guide.